Le Foto che non ho fatto - Vivo Come Voglio
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E poi la vacanza finisce e rientro alla base. E tra le prime cose che faccio c’è il guardare le fotografie.

Certo ora che si scatta in digitale non serve più aspettare il rientro e lo sviluppo dei rullini per vedere come sono venute, ma una cosa è guardare le foto sul mini schermo della macchina o del telefono, magari giusto per vedere se è venuta o per postarla sui social, e ben altra cosa è mettersi comode a gustarsi la proiezione sul 20 pollici del computer di casa.

Mi piace guardare le foto al rientro, è un modo per stare ancora qualche momento nei posti e con le persone, prima di riprendere il lavoro e tornare alle cose di tutti i giorni.

Così appena posso accendo il piccì, inserisco la scheda e inizio a sfogliare le foto della vacanza e mentre le faccio scorrere sullo schermo sale un pensiero improvviso:

 

ci sono centinaia di foto qui ma alla fine gli scatti migliori sono quelli che non ho fatto!

 

C’è un po’ di tutto tra le mie foto, ci sono persone, animali, panorami, dettagli, case, cime, tratti fiume, cieli e nuvole. Alcuni scatti sono dei classici delle “foto delle vacanze”, altri invece cercano di catturare gesti o momenti particolari. Alcune foto sono venute male, alcune si difendono, alcune sono davvero, davvero belle.

Eppure più le guardo e più so che quel pensiero arrivato da chissà dove dice la verità: quelle migliori sono quelle che non ho fatto.

Quando ho scritto questa frase in Facebook qualcun ha reagito con una bella risata come se il senso della frase fosse “oddio che schifo di foto che ho fatto” …e poteva ben essere

In vero però quello che mi è arrivato in quel momento mentre guardando le foto ripensavo alla mia vacanza, alle cose che ho fatto e non-fatto, alle persone che ho incontrato, ai momenti che ho vissuto era che gli scatti più belli sono quelli che ti rimangono dentro. Quelli che fissano momenti in cui eri “impegnata a vivere il momento”  e fare una foto era il tuo ultimo pensiero.

Gli scatti più belli sono fatti di sguardi, sorrisi, luci, respiri, suoni e silenzi vissuti mentre la macchina fotografica era altrove.
Sono scatti fatti di emozioni e di Vita.

Gli scatti migliori sono senza dubbio quelli che non ho fatto.

Scatti che raccontano la luce nello sguardo di chi avevo di fronte, il brivido che un alito di vento ha mosso sulla pelle, il suono cristallino di una risata uscita dal nulla, il tonfo sordo e leggero del capriolo che sbuca dal bosco o della lepre che attraversa in un balzo il sentiero a pochi passi da me, il calore e la gioia racchiusi nell’abbraccio di un’amica incontrata “per caso”, la sensazione di pace che si effonde dentro mentre seduta su una panchina al sole mi godo il mio “Tempo per Non-Fare”, la luminosità del sorriso dipinto sul volto di chi è stata felice di passare un po’ di tempo con me.

Gli scatti migliori sono dei fermo immagine che fa l’anima. Durano un istante ma in quell’istante si incidono in profondità e resteranno dentro per sempre pronti a tornare in superficie ogni volta che ne avrò voglia o bisogno.

Così guardo le foto e mentre le scorro ripenso a come ho vissuto queste settimane e lo vedo chiarissimo: ho centinaia di foto di questa vacanza sulla scheda SD ma gli scatti davvero preziosi non sono lì.

 

 

 

 

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