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Ho una macchina nuova con un sacco di funzioni che la macchina di prima non aveva, tra queste una quantità di spie che nell’altra non esistevano e sto imparando a conoscere.

Alcune sono avvisi di cortesia tipo “sarebbe ora di cambiare marcia“, “hai lo Stop&Go inserito” e robe così. Altre sono  spie del tipo “fermati all’istante che se no esplode la macchina” o almeno questo si intuisce dalle istruzioni del libretto che, come tutti i libretti di istruzioni moderni, è stato scritto da amanti del catastrofismo.

Morale quando sul cruscotto si accende una spia di quelle che non esistono da sempre (olio, benzina, acqua) nella mia testa si accende la spia “oddio e adesso cosa succede”!

A inizio estate mi metto in viaggio, il primo vero viaggio della macchina, e va tutto bene fin verso la fine quando si accende una spia di quelle che non ho ancora memorizzato.

La forma mi fa pensare che sia legata alle ruote e visto che sono su una strada di montagna tutta a curve e tornanti appena riesco accosto, acchiappo il libretto e appuro che è una spia avviso “problema con la pressione delle gomme“.

Ora da quel che si capisce dal libretto la stessa spia può segnalare 10 diversi problemi con le gomme che vanno da “una delle gomme è un po’ sgonfia” a “una gomma è esplosa e stai andando con tre ruote“. Non so se sia la prima ma l’ultima non è di certo quindi proseguo il viaggio. Ma non sono tranquilla. Provo a far finta di niente ripetendomi che non è nulla di grave ma il tarlo mentale si è attivato e continua a farmi notare che si è accesa una spia, quindi qualcosa non sta funzionando al meglio, quindi non sto viaggiando in sicurezza …argh! Cavoli! Che stufita!

Accidenti alla spia accidenti! Se non si fosse accesa sarei arrivata alla fine del viaggio tranquilla e serena e invece…

E su questo pensiero parte l’accorgiti della giornata:

  • una spia del genere è da ringraziare perché mi segnala un problema di cui altrimenti non avrei coscienza e che se trascurato rischia di aggravarsi. Avvisandomi la spia mi permette di mantenere la macchina sicura e prestante e viaggiare tranquilla
  • e tuttavia ho guidato per più di 10 anni una macchina che queste spie non le aveva e chissà quante volte ho viaggiato con le gomme un po’ sgonfie (quindi in pericolo) ma senza averne coscienza e quindi ad ansia zero

Insomma: “grazie spia che mi stai dicendo di controllare le gomme ma se non esistevi io mi godevo il panorama che in quest’ultima parte del viaggio è bellissimo e che invece mi sto perdendo perché adesso so che la mia tenuta di strada non è sicura come dovrebbe e questo mi mette affanno”.

E subito mi viene in mente la biblica “molta conoscenza, molto affanno” contrapposta al popolare “beata ignoranza” e prima che salti fuori il mitico ed intramontabile “si stava meglio quando si stava peggio” mi ripiglio, sposto l’attenzione ad un altra voce dentro ed inizio a pensare che questa è la stessa reazione che spesso abbiamo con i segnali che ci manda il nostro corpo o con quelli che arrivano dalla voce dell’intuito.

 

Le spie del corpo

Ad un certo punto qualcuno ci spiega che se ci fa male una certa parte del corpo (la spia che si accende) significa che abbiamo da risolvere qualcosa in un certo aspetto della nostra vita. E in quel momento, se siamo donne centrate e che si amano, ringraziamo il male o fastidio di turno che ci permette di metter mano ad un aspetto malmesso della nostra vita, lo guardiamo e iniziamo a risolverlo.

Spesso però, soprattutto all’inizio, quando ancora stiamo imparando a conoscerci (la macchina nuova) la parte che ringrazia è davvero piccola e quasi scompare di fronte a quella ben più forte e nutrita che preferisce non saperne niente di queste cose, e che se ha il torcicollo vuole solo prendere una pastiglia che tolga il dolore e fine.

Vuoi mettere prendere il ViaDolor e in 10 minuti il torcicollo scompare contro mettermi lì a guardare qual è la situazione che non voglio affrontare perché l’azione che dovrei compiere per risolverla mi fa paura e poi tutto sto processo, individua la paura, affronta la paura, fai l’azione che serve …. Aaahhh! Lunnnngaa!

Ma zittire il torcicollo o il mal di testa o schiena o quel che è con una pastiglia è come mettere un adesivo sulla spia che si è accesa per non vederla, senza neanche controllare di che spia si tratti. Non ci è di alcun aiuto. Anzi alla lunga diventa dannoso e pericoloso.

Si è accesa una spia, qualcosa non sta funzionando, niente panico che non serve ma rendiamoci conto che se la spia si è accesa qualcosa da risolvere c’è e prima lo risolviamo prima torniamo a viaggiare sicure, serene e al massimo del nostro potenziale.

 

Lo stesso succede con la voce dell’intuito.

Incontriamo una persona nuova, una possibile cliente magari, e la pancia ci dice “stai alla larga da questa che non è cosa!”, ma per enne motivi che variano di volta in volta e che ci sembrano tutti ottimi e logici e sensati, non diamo ascolto all’intuito anzi ci autocazziamo perché “insomma sempre tutta questa diffidenza… in fondo è lavoro, non puoi dir di no solo perché hai una sensazione strana.”

E cosa succede alla fine? Esatto! Che aveva ragione la pancia. Quella nuova conoscenza era proprio meglio non approfondirla perché ci ha solo tirato in situazioni spiacevoli, quella nuova potenziale cliente era meglio perderla subito perché ci ha risucchiato energia e tempo per poi alla fine non comprare niente.

Non abbiamo dato retta alla spia, non ci siamo nemmeno prese la briga di guardare il libretto per capire che spia fosse ed ora tocca raccogliere i cocci!

 

E perché tutto ciò? Il più delle volte per paura.

Paura di guardare a fondo dentro noi, paura di apparire insensibili, paura di sembrare poco professionali, paura di dire di no, paura di scoprire un problema che non sappiamo come risolvere, paura di dover chiedere aiuto, paura di venire giudicate… e mettici tu la tua se qui non c’è.

E tutte queste paure alla fine non fanno altro che tenerci lontano dalle soluzioni che alle volte sono anche molto più veloci e semplici da attuare di quello che la paura ci lascia intendere.

 

Con la spia della macchina è andata che arrivata in paese mi sono fermata dal benzinaio che in 5 minuti mi ha risolto il problema e poi ho viaggiato per il resto dell’estate tranquilla.

E Tu come hai viaggiato quest’estate?

 

 

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