La Magia del Fiume e quella della Musica - Vivo Come Voglio
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C’è qualcosa di potente nello scorrere del fiume, qualcosa di magico.

Se ti fermi per un po’ ad osservarlo, impetuose o calme che siano le sue acque, ti entrano dentro, si insinuano in ogni pensiero, in ogni cellula. Smuovono, ribaltano, puliscono e poi scorrono via e con loro tutto ciò che non ti serve più.

Se ti fermi per un po’ sulle sue sponde le acque del fiume ti entrano dentro e portano in te tutto ciò che di bello e prezioso hanno incontrato lungo il loro cammino.

Quando la giornata parte male o quando d’improvviso il cuore si riempie di ombre e le testa di cattivi pensieri scendo al fiume e resto lì a lasciarmi scorrere.

A volte mi basta restare seduta sull’argine per ritrovare equilibrio e serenità.

A volte serve qualcosa di più.

Allora vado in un punto dove scorre impetuoso tra sassi e piccoli balzi e mi lascio avvolgere completamente dal fragore delle rapide. Lascio libero sfogo a tutti i pensieri neri, ai brontolii e ai lamenti che mi stanno occupando la testa. A volte li penso forte, a volte li penso ad alta voce, a volte li canto, tutte le volte li affido all’acqua che scorre affinché li porti via.

Poi, svuotata la testa, mi occupo del cuore.

Mi sposto su un ponticello poco sopra le rapide e resto ancora un po’ a guardare il fiume che scorre. Lo osservo scorrere verso valle e mentre respiro nel suo ritmo sento il peso nel petto che pian piano si scioglie e scorrere via. Mi sposto sull’altro lato e lo osservo scorrere verso di me e respiro dopo respiro le sue acque riempiono di nuova energia e luce e leggerezza quello spazio nel petto che ora è di nuovo libero.

E’ in quel momento che succede sempre qualcosa di “speciale”. Un pesce fa un balzo fuori dall’acqua, passa mamma papera coi paperini, arriva l’airone e si ferma su un sasso poco distante, qualcuno attraversa il ponte e mi sorride… Allora so che il processo è terminato, è un nuovo giorno e posso tornare a scrivere.

 

 

Certi giorni non posso andare al fiume. Perchè piove troppo, perchè è notte, perchè sono stanca, perchè sono dove il fiume non c’è. Così accendo la musica.

C’è qualcosa di potente nello scorrere della musica, qualcosa di magico.

E’ come il fiume la musica. Ti entra dentro e mentre ti attraversa smuove e pulisce e poi porta fuori tutto ciò che non ti serve più.

A volte basta la musica che suona per riportare pace e serenità. A volte serve di più.

Allora accendo lo stereo, avvio una musica impetuosa e mi lascio avvolgere completamente dal fragore delle note che corrono rapide. Lascio libero sfogo a tutti i pensieri neri, ai brontolii e ai lamenti che mi stanno occupando la testa. A volte li danzo forte, a volte li danzo ad alta voce, a volte li ululo mentre danzo, tutte le volte li affido alla musica che scorre affinché li porti via.

Poi, svuotata la testa, mi occupo del cuore.

Avvio la playlist che in quel momento Chiama, inserisco il random e resto per un po’ ad osservare la musica che entra dentro di me, che riempie ogni piccolo spazio del cuore, che dialoga con l’anima. Inizio a respirare nel suo ritmo e nel suo ritmo a muovermi fino a che non diventa lei a condurre il gioco. Allora lascio libero il corpo e lascio che sia la musica a muoverlo.

E nell’attimo in cui mi Lascio Danzare torno a Vivere.

Allora sento il peso nel petto che pian piano si scioglie e scorre via mentre nuova energia e luce e leggerezza vanno a illuminare quello spazio nel petto che ora è di nuovo libero.

 

C’è qualcosa di potente nello scorrere del fiume e nel vibrare della musica, qualcosa di magico.

A volte mi Lascio Danzare sulla riva del fiume e nulla può più fermarmi.

 

 

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