10 modi per Prenderti cura di Te - Vivo Come Voglio
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“Impara a prenderti cura di te stessa”. Ecco una frase che probabilmente ti sei sentita dire spesso da che bazzichi il mondo della “crescita personale” e navighi il web alla ricerca di articoli che ti raccontino come puoi stare e vivere meglio.

“Sì è vero, dovrei proprio prendermi cura di me stessa più spesso”. Ed ecco una frase che probabilmente ti ripeti, almeno di tanto in tanto se non tutti i giorni e che spesso rimane solo una frase.

 

Ma cosa significa esattamente per te quel prenderti cura di te stessa? Ci hai mai pensato davvero? Ti sei mai presa la briga di fermarti un attimo e, carta e penna alla mano, fare una lista di quali sono le cose, le azioni che per te significano “mi sto prendendo cura di me stessa”?

Se non l’hai mai fatto, fallo ora. Prendi un foglio, scrivi come titolo “cos’è per me prendermi cura di me stessa” e vedi un po’ cosa viene fuori.

Davvero, fallo ora! Fallo perché potresti scoprire qualcosa di molto interessante scrivendo questo elenco. Potresti ad esempio scoprire, come è capitato a me ieri, che le cose che ti fanno stare bene e che per te rappresentano il tuo prenderti cura di te, sono un tantino diverse da quelle che normalmente si leggono o sentono in giro e che in certo immaginario collettivo rappresentano il “curarsi della propria persona”.

 

Ieri ho partecipato ad un “Tè al femminile”, un momento di incontro tra donne attorno ad una tazza di tè, accompagnata il più delle volte da squisitezze fatte in casa, dove il “bere un tè insieme” diventa la scusa per trovarsi a chiacchierare di piccoli grandi temi di vita e crescita. E ieri il tema attorno a cui ruotava l’incontro era proprio il “prendersi cura di sé”.

Un tema ricorrente in questo tipo di incontri, talmente un classico che era stato proposto proprio come tema del primo incontro di questo Tè al Femminile, solo che poi al primo incontro è successo altro e l’argomento è rimasto in sospeso fino a ieri, ieri che per me è stato il primo incontro visto che non avevo avuto modo di partecipare ai precedenti. E siccome, come ormai ben sai, credo a molte cose ma per nulla al caso, appena è stato annunciato il tema ho visto per quale motivo mi fossi tanto sbattuta per andare all’incontro proprio in una di quelle giornate dove, tra neve, ghiaccio e freddo, sarebbe stato molto più confortevole il tè bermelo comodamente a casa mia.

L’incontro si è aperto con un esercizio di respirazione e attenzione al corpo, al termine del quale abbiamo ascoltato quale parte di noi si “faceva sentire” pensando alla frase “mi prendo cura di me” e io, non appena la mente si è messa in quiete, ho sentito fortissima la presenza della mia gola.

Che strano! Cosa c’entra la gola con la cura di me?” ho pensato/chiesto e subito è arrivata una risposta: difetto di comunicazione … quello che pensi debba essere il prenderti cura di te non è ciò che davvero ti serve se vuoi prenderti cura di te.

 

Ok. Prendo atto di questa strana risposta e la lascio lì fino a dopo cena quando, in un momento di riposo, questo mio non-pensiero si è spontaneamente intrecciato a quanto emerso durante il Tè del pomeriggio e ho sentito la necessità prima di fare chiarezza su questa faccenda della cura di sé usando la scrittura di pancia e poi di trasformare il tutto in questo racconto.

 

Ho visto, infatti, che quando una donna sente la frase “prenditi cura di te” pensa, quasi in automatico, prima a tutta una serie di cose tipo:

  • curare l’aspetto truccandosi e acconciando i capelli
  • starsene a mollo in una vasca da bagno piena di schiuma ed oli profumati
  • prendersi del tempo per mettere creme varie
  • andare alle terme e/o farsi fare trattamenti e massaggi
  • vestirsi secondo i canoni estetici alla moda
  • comprare e mangiare cibo biologico con tutta una serie di specifiche caratteristiche nutrizionali
  • fare movimento per mantenersi in forma
  • …e alla via così

E poi, in seconda battuta, ad azioni tipo:

  • prendersi del tempo per leggere un bel libro
  • concedersi un momento di riposo quando ci si sente stanche
  • passare del tempo con le amiche
  • meditare (in qualunque forma)
  • andare a vedere uno spettacolo
  • andare a cena fuori

Tutte cose e azioni ottime e che hanno effettivamente a che fare con il prendersi cura di sé stesse ma che, molte volte, non hanno nulla a che fare con noi e con il nostro personalissimo ed unico modo di stare bene. Anzi, capita che alcune di queste azioni tanto gettonate a livello generico, siano per noi più degne di finire nella lista “cose che mi stressano ma che penso di dover fare perché “tutte le altre” dicono che fanno stare bene”

Ti faccio un esempio centrato su di me ma che so per certo calzare a molte altre donne e che credo renda bene l’idea.

 

Il mitico bagno caldo e schiumoso come lo si vede nei film
Che meraviglia! Ti infili in questa vasca piena d’acqua alla temperatura perfetta e te ne stai una mezzora o anche un’ora in totale tranquillità, comodamente adagiata nell’acqua con questa morbida schiuma che ti coccola, una bella musica di sottofondo e, perché no, qualche candela a bordo vasca e un bicchiere di vino…

 

Il meno mitico bagno caldo e schiumoso nella realtà

Che meraviglia ora mi faccio un bel bagno. Metto il primo piede nell’acqua, che sentita con le mani sembrava a temperatura, e scopro che per il piede è ustionante così passo un buon dieci minuti ad aggiungere acqua fredda usando alternatamente prima un piede e poi l’altro per testare la temperatura. Finalmente riesco ad entrare ma a quel punto nella vasca c’è troppa acqua e la schiuma inizia a riversarsi sul pavimento. Me ne frego perché voglio godermi il bagno e mi lascio scivolare in modo da immergere tutto il corpo, tranne che la vasca non è abbastanza lunga e profonda e la maggior parte di me rimane fuori dall’acqua. Brigando un po’ arrivo a trovare una posizione delle gambe che mi permetta di immergermi fino al collo e così appoggiare la testa contro il bordo della vasca… che è durissimo e dopo un paio di minuti inizia a farmi male il collo, un po’ per la durezza del bordo della vasca e un po’ anche perché in quella posizione il corpo tende a scivolare in avanti, così per rilassare il collo inizio a spingere con i piedi e a tendere i muscoli dei polpacci in modo da non finire con la testa sott’acqua. Alla fine trovo una posizione di compromesso e provo a rilassarmi solo che, dopo tutte queste grandi manovre fatte, la schiuma è quasi completamente scomparsa e l’acqua si è raffreddata. Potrei aggiungere altro bagnoschiuma ed altra acqua ma la visione della pozzanghera sul pavimento, che dovrò asciugare io, accompagnata al fatto che i polpastrelli stanno già iniziando a raggrinzirsi mi fa desistere. Resisto ancora qualche momento e poi iniziano le grandi manovre per uscire dalla vasca, cosa che quando hai qualche chilo di troppo è molto meno agevole di quanto sembri, specie se hai abbondato con il bagno schiuma e il tappetino antiscivolo e molto meno antiscivolo di come si è venduto. La musica l’avevo ben messa ma con tutto sto trafficare neanche mi sono accorta che c’era e quanto alle candele e al bicchiere di vino… non so tu ma io una vasca con il bordo abbastanza ampio per appoggiarceli non l’ho ancora mai né avuta né trovata in giro e comunque con tutto il trambusto per entrare e uscire dalla vasca come minimo il bicchiere di vino sarebbe finito con il cadere nella pozzanghera sul pavimento, ovviamente frantumandosi in millemila pezzi, e la candela in acqua…

Morale della favola questa faccenda del bagno caldo e profumato, per me, per come sono io e per come è la realtà in cui vivo in questo momento, è molto più stressante che rilassante e quindi, per quanto decantata sia, non può in alcun modo essere considerata un mio “mi prendo cura di me”.

 

10 modi per prenderti cura di te

E dopo questo titolo un blog “serio” metterebbe una lista di 10 punti che decantino 10 azioni mirabili con cui prenderti cura di te.

Ma questo è un blog “a modo mio” e non c’è nessun elenco perché la lista dei 10 modi per prenderti cura di te sarai tu a scriverla, magari proprio adesso. Bastano pochi minuti. Ti fermi, fai due o tre respiri profondi, impugni la penna o metti le dita sui tasti e via a scrivere le prime dieci azioni che la pancia ed il resto di te ti portano alla mente.

  • Sai che quelle dieci azioni sono il tuo vero “mi prendo cura di me” perché ciascuna di esse ti fa stare bene nella tua totalità fatta di mente, corpo e spirito.
  • Sai che quelle dieci azioni sono il tuo vero “mi prendo cura di me” perché probabilmente almeno 7 su 10 sono “totalmente tue” e non si trovano nelle liste copia-incollate che girano per il web e sui giornali di tendenza
  • Sai che quelle dieci azioni sono il tuo vero “mi prendo cura di me” perché già solo a leggerla questa lista ti stai rilassando e rasserenando.

 

Nella mia lista la primissima azione take care, quella che si è scritta praticamente da sola appena ho preso la penna, è chiudere gli occhi per qualche minuto ogni volta che li sento un po’ stanchi, un’azione che riposa gli occhi ma anche rilassa la mente e nutre l’anima.

E la “prima azione cura” della tua lista qual è?

 

 

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