Cos'è il "Tempo per Non-Fare" e a cosa serve - Vivo Come Voglio
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Cos’è il “Tempo per Non-Fare” e a cosa serve

Cos’è il Tempo per Non-Fare

Il Tempo per Non-Fare è uno spazio di tempo in cui molli tutto, cose da fare, persone da ascoltare e pensieri da pensare e te ne stai in silenzio seduta su una panchina al parco, passeggiando in mezzo alla natura, sdraiata in un prato a guardare le nuvole, sfrittatata sul letto ad occhi chiusi o comodamente accoccolata in poltrona con il gatto o il cane sulle ginocchia.

Non importa se stai ferma o se ti muovi, se stai all’aperto o in casa. L’importante è che tu sia a tuo agio e comoda con te stessa, in un luogo dove ciò che accade attorno a te non ti riguarda e non richiede la tua attenzione così che tu possa lasciare vagare la mente libera.

Il Tempo per Non-Fare non è pensare, non è rimuginare, non è meditare, non è fare il (mitologico) vuoto dentro.

Il Tempo per Non-Fare è uno spazio in cui permetti che sullo schermo della tua mente immagini, suoni, parole, odori, colori, sensazioni, scorrano in autonomia, collegandosi gli uni alle altre come meglio loro aggrada, senza i tuoi filtri, proprio come quando sogni.

Quando sogni, ogni scena che ti si presenta davanti agli occhi, libera dalla mente vigilante che la ferma e la analizza, si trasforma da sé in un’altra e in un’altra ancora, in quel fluire assurdo che tutte conosciamo, dove la nonna diventa uno pterodattilo e poi un folletto e la stanza in cui è iniziata la scena si trasforma in una tenda e poi in una grotta e chissà in cos’altro ancora. Mentre sei nel sogno però nessuna di queste trasformazioni ti stupisce ed è solo dopo, quando ripensi al sogno, fatto che entri a guardarlo attraverso il filtro di ciò che chiami “realtà” e che ti dici “ma cosa cavolo ho sognato?”

Riuscire a riprodurre questo stato da sveglia è l’essenza del Tempo per Non-Fare che è anche Non-Pensare-Coscientemente, Non-Ragionare, Non-Fissarti su ogni pensiero, Non-Analizzare ciò che ti arriva e scartarlo perché non è razionale o non ha fondamenti logici.

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Come si fa a Non-Fare

Ti metti comoda e tranquilla da qualche parte, meglio in mezzo alla natura o nella tua stanza, ma alla fine va bene farlo anche in treno, bus, al tavolino di un bar… in un posto dove ci sei solo tu o in un posto dove c’è talmente tanta gente che è come se ci fossi solo tu, nel secondo caso può esserti utile avere della musica quieta in cuffia per isolarti almeno un po’ dall’intorno.

Quando sei pronta crea dentro te il “punto di partenza”: un pensiero che vuoi sviluppare, una domanda a cui ti preme trovare risposta, una scena che ti ha colpito, un fatto che vuoi vedere da altre prospettive… e poi lascia l’immagine iniziale libera di volare e trasformarsi come vuole.

Se la mente subito si innesta, non ti innervosire, è normale che accada, solo parla con lei, dille “ok ragazza per oggi hai già lavorato un sacco e hai fatto un gran bel lavoro di cui ti ringrazio, adesso ti meriti proprio di riposare una mezz’ora mentre io me ne sto qui, al sicuro e in quiete, a fissare il nulla “.

In questo modo la mente, coccolata e lusingata dal tuo apprezzamento e rassicurata, si mette tranquilla in un angolo e tu sei libera di seguire i voli pindarici e i salti quantici della tua immaginazione, in un viaggio che ha sempre il suo gran bel perché.

Come detto all’inizio puoi entrare nel Non-Fare standotene comodamente in poltrona come andando a fare una passeggiata; fantasticare infatti non necessità di silenzio e immobilità. Puoi benissimo staccare da tutto e tutti ed entrare nel tuo mondo fantastico anche mentre passeggi tra le bancarelle di un mercato affollatissimo e uno dei modi più semplici ed efficaci per stare nel Non-Fare e trarne beneficio (ora ci arrivo a raccontarti i benefici!) è Lasciarti Danzare.

Non ci sono regole fisse, solo due avvertenze importanti:

  1. le prime volte che ti metti a Non-Fare esercitati mentre sei in una situazione sicura e tranquilla, dove non è necessaria la tua attenzione vigile e dove nessuno possa interromperti sul più bello
  2. non confondere il Non-Fare con il fare il punto della situazione. Se appena ti fermi inizi a pensare a tutto ciò che dovresti fare e a come e in che ordine farlo, questo non è “Tempo per Non-Fare”!

Quanto alla durata e al numero di ripetizioni settimanali… beh sii paziente con te stessa in questo perché per quanto il Non-Fare di per sé sia una pratica semplicissima, quello che per noi Donne del 21mo secolo è difficilissimo è permetterci di trovare questo spazio e di starci dentro senza sensi di colpa.

Fatichiamo e un sacco a concederci del Tempo per Non-Fare perché:

  • non abbiamo davvero chiaro quale sia il valore del non-fare e cosa ci porta fino a che non ne abbiamo sperimentato i benefici (che non possiamo sperimentare se non ci prendiamo del tempo per non-fare!)
  • e anche a quel punto, l’idea che far niente è sbagliato è talmente radicata in noi, che appena ci mettiamo in panciolle ci sentiamo in colpa (ne parleremo di questo)

Quindi inizia un po’ per volta. Dieci minuti oggi, dieci domani, dopodomani non ce la fai proprio e pazienza …ma non mollare, perché il tempo per non-fare è prezioso, troppo prezioso per rinunciarvi.

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A cosa ti serve prenderti del Tempo per Non-Fare

  • per stare meglio
  • per vivere meglio
  • per trovare nuove idee
  • per sbrogliare matasse
  • per fare chiarezza
  • per riposare
  • per ricaricare le pile
  • per dare ossigeno al cervello
  • per respirare
  • per liberare la fantasia
  • per ritrovare e riscoprire parti di te
  • per …..

Pretendiamo da noi stesse di essere in costante Fare, crediamo che questo ci nobiliti, che chi più fa più è brava. Ma non è così. Non è il fare, fare, fare che serve.

Quello che ci serve per andare avanti sulla strada che porta al nostro obiettivo, alla realizzazione del nostro sogno, al nostro vivere bene e come vogliamo, è Agire e Agire è diverso da fare. Agire è compiere quelle poche ma importanti azioni che vanno nella direzione giusta e che ci portano uno o più passi avanti sul nostro cammino.

E le Azioni che ha senso Agire indovina da dove saltano fuori?
Esatto! Dal Tempo per Non-Fare.

Non-Fare è prezioso, è importante, è fondamentale, è vitale. Il Tempo per Non-Fare è quello in cui ossigeni le idee e permetti loro di vivere ed emergere.

Ma non solo. Il Tempo per Non-Fare è anche quello in cui, proprio perché sei distaccata dal pensiero razionale e dal borbottio interiore, permetti alle nuove idee ben ossigenate di arrivare fino alla superficie senza impedimenti e presentarsi alla mente cosciente in tutta la loro bellezza, potenza e genialità.
Eureka!

E non è né un concetto nuovo questo, né men che meno di mia invenzione. L’importanza del Tempo per Non-Fare, anche se chiamato in altri modi, è nota da sempre ed è di tale portata che non solo se ne parla praticamente in tutti i libri di “auto-aiuto” e “crescita personale”, ma viene anche abbondantemente applicata dalle “Grandi Menti” di tutti i tempi, frenetici tempi moderni inclusi.

Tra i tanti esempi che vengo portati nei libri a riguardo, mi ha colpito l’abitudine al non-fare di un Magnate dell’industria americana, di cui non ricordo il nome, che aveva una saletta adiacente al suo ufficio, arredata solo con una comoda poltrona, una pianta e un tavolino su cui teneva una piccola lampada, un quaderno ed un lapis. Ogni volta che non trovava la risposta a una domanda, la soluzione ad un problema o semplicemente ogni volta che ne sentiva il bisogno, dava istruzioni per non venire disturbato e si chiudeva nella stanza neutra a Fare-Niente fino a che gli arrivava ciò che gli serviva e, subito, prima che qualche pensiero molesto riportasse la nelle nebbie la nuova idea o la risposta arrivata, accendeva la luce e si scriveva l’idea, la soluzione, la risposta sul quaderno.

 

E se non mi arriva nulla?

Intendiamoci, non è che tutte le volte che ti dedichi del Tempo per Non-Fare allo scoccare della mezz’ora (o dei 10 minuti) hai trovato una nuova rivoluzionaria idea per migliorare la vita tua e dell’umanità tutta!

Di certo però, ogni volta che ti prendi del Tempo per Non-Fare ti fai un gran regalo perché, anche quando sul momento non ti arriva nulla – da leggersi non ti è arrivato quello che ti aspettavi arrivasse, perché qualcosa arriva sempre solo che spesso all’inizio non te ne accorgi – hai comunque riposato e staccato.

E davvero oggi abbiamo un enorme bisogno anche solo di questo, di momenti di pausa per permettere a corpo e mente di recuperare le energie, l’attenzione e la concentrazione.

E di certo, più spazio dedichi al Tempo per Non-Fai e più diventa facile starci dentro e più proficuo diverrà lo starci dentro.  Quando ritagliarti uno spazio di Non-Fare diventa una abitudine, e riesci a starci senza sentirti in colpa, allora le idee e le soluzioni inizieranno ad fluire in te in modo evidente e lo faranno con un tale impeto che, dopo la mezz’ora di Non-Fare, ti servirà un’altra mezzora per scriverti tutto quello che hai visto, sentito, percepito, intuito.

E scrivi. Scrivi sempre. Perché le idee geniali e le intuizioni sono delle fatine permalose, se non dai loro subito l’attenzione che meritano scompaiono in un puff e poi possono metterci settimane, mesi o anche anni prima di ripresentarsi! 😉

 

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