Le Figure nelle montagne e i Segni dell'Universo - Vivo Come Voglio
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Le Figure nelle montagne e i Segni dell’Universo

Sono le sei del pomeriggio quando decido di scendere a Fare-Niente al fiume. Per un po’ Faccio-Niente passeggiando, ma quel giorno ho già camminato molto e così, visto che la mia panchina preferita è libera decido di sedermi.

E sto lì, un po’ osservando il passaggio delle persone sulla riva opposta, un po’ perdendomi nello scorrere del fiume, un po’ spostando lo sguardo dal bosco, alle cime, alle nuvole che giocano in un azzurro cielo di inizio estate.

Lascio scorrere i pensieri, senza fissarmi su nessuno, fino a quando la mente è libera e il pensare non è più pilotato e cosciente, ma diviene quel libero vagheggiare da un’immagine all’altra che caratterizza i momenti del Non-Fare.

Resto così per un po’ e, come sempre accade, meno penso più le immagini e le parole che arrivano alla mente sono preziose, preziose al punto che decido di scrivermele.

Ed è proprio mentre ritorno abbastanza cosciente da recuperare dallo zaino quaderno e penna che mi viene da alzare lo sguardo verso un punto preciso della montagna e vedo il Drago.

 

Le figure nelle montagne come quelle nelle nuvole

Le figure che vediamo nelle montagne sono un po’ come quelle che vediamo nelle nuvole: non esistono.

Le figure nelle nuvole durano il tempo di un cambio di vento in quota e se stai qualche minuto ad osservarle le vedi trasformarsi nelle forme più disparte.

Le figure nelle montagne ci sembrano fisse perchè le condizioni che le creano durano più a lungo e sono in qualche modo ricorrenti, ma quello che vediamo è comunque e solo un gioco di luci ed ombre combinato con la prospettiva da cui osservi.

Passa una nuvola o cambia l’inclinazione dei raggi solari o ti sposti di qualche metro e la figura che avevi visto non c’è più.

Così dicono quelli che vogliono far sfoggio di una razionalità non richiesta, quelli che non sanno più giocare, quelli che si sono dimenticati cosa significhi fantasticare, quelli che hanno dimenticato chissà dove il loro bambino interiore e le figure nelle nuvole o nelle montagne non le sanno vedere più.

Ma la cosa buffa è che è proprio il fatto che queste figure “non esistono” a renderle speciali e a trasformarle, se sei nell’Accorgiti, in Segni.

 

Quando l’occhio è pronto la visione appare

Ormai ce la siamo sentite dire un po’ in tutte le salse questa cosa.

Vediamo solo ciò che vogliamo vedere, vediamo solo ciò che siamo pronte per vedere, vediamo solo ciò che è vibrazionalmente allineato con Chi Siamo in quel preciso momento.

All’inizio di questo piccolo racconto ho sottolineato il fatto che fossi seduta sulla mia panchina preferita. Non una qualunque panchina, non la prima panchina che ho trovato libera, ma sulla mia preferita, quella su cui vado a sedermi ogni volta che sono in quel posto e decido di fermarmi per un po’.

E’ importante questo fatto perchè su quella panchina mi ci sono seduta decine e decine di volte negli orari e nelle stagioni più diverse, guardando sempre la riva opposta, il fiume che scorre e il bosco e la montagna e il cielo.

Ma mai prima di quel giorno, alzando gli occhi, avevo visto il Drago.

Ed era così chiaro, così evidente, così “disegnato”, che il primo pensiero che ho avuto dopo lo stupore iniziale è stato “Ma come cavolo ho fatto a non vederlo prima!

Semplice: prima “non c’era”.

Quella montagna è la stessa da che vivo questa valle, ma solo in quel momento per come ero in quel momento, per quello che stavo vivendo in quel periodo di tempo e per quello che era salito a galla durante quella mezzora di Non-Fare, solo in quel momento i miei occhi potevano fissarsi sul punto focale, quello da cui all’immaginazione basta un solo istante per comporre la figura nascosta e disegnare, in quelle rocce, la forma di un drago.

 

Ogni figura è un segno. Accorgiti

Ed ecco il punto chiave di questo racconto.

Ogni volta che alzando gli occhi verso il cielo vedi apparire una figura tra le nuvole, ogni volta che passeggiando in montagna trovi una figura nelle rocce o nel bosco, ogni volta che osservando un albero, un sasso, una conchiglia, un pezzo di legno, una piastrella sul lungo mare, una macchia sul muro, vedi apparire una figura: fermati, resta per un po’ con lei, donale tutta la tua attenzione.

Lascia che ti parli, perchè quella figura ti sta parlando.

Ascolta cosa ha da dirti perché è la Tua figura e sta dicendoti qualcosa che è solo per te nel qui ed ora.

Accorgiti di cosa si sta muovendo in te, di quali pensieri stavi avendo poco prima di vedere la figura, di che momento di vita stai vivendo.

Perchè quella figura è un Segno, un Messaggio dell’Universo per te e solamente per te.

Poco importa se poi anche altri che hai attorno riescono a vederla quando la mostri loro, lei è apparsa a te per prima ed è il tuo messaggio, fanne tesoro e ascoltala perchè se è in una nuvola tra un attimo sarà scomparsa e se è in una montagna non sarà comunque lì per sempre, ma solo per il tempo che ti serve per ricevere il suo messaggio per te.

E una volta che il messaggio l’hai compreso, così come è apparsa facilmente scomparirà.

 

 

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