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La perfezione si raggiunge non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non vi è più niente da togliere.

Antoine de Saint-Exupéry –  Terra degli uomini

 

E se fosse davvero questa la vera perfezione?

Se la Perfetta Letizia di cui parla san Francesco stesse nel aver tolto tutto ciò che non serve o che aggiunge troppo al nostro quotidiano vivere?

E cosa sarebbe questo tutto ciò che non serve questo troppo che ci allontana dalla perfezione anziché avvicinarci ad essa?

Perché quando sentiamo o leggiamo frasi del genere il pensiero va subito alla vita materiale e così cominciamo a pensare alla quantità di cose inutili o di troppo che ci girano per casa riempiendo armadi, cantine, soffitte e magari magazzini esterni appositamente affittati. Ma togliere il troppo e l’inutile non è solo questo, anzi, la maggior parte delle volte non è affatto questo, e quel mettersi a svuotare l’armadio o a buttare via metà degli oggetti che abbiamo in casa, come suggeriscono alcuni, non è di alcun aiuto nell’alleggerirci la vita.

Fare spazio in casa o nell’armadio ci aiuta se è un moto che parte da dentro, altrimenti abbiamo solo fatto una faticata per poi magari scoprire che, nella foga di essere zen ed eliminare il troppo, abbiamo eliminato anche qualcosa che a suo modo ci dava energia e conforto e che ora ci manca.

Qualche giorno fa, mentre facevo colazione nel silenzio del primo mattino pensavo a come rendere più efficace la mia comunicazione attraverso il blog e i social media e mi è salita la domanda “cosa serve io faccia?” a cui è arrivata immediata la risposta: “Scrivi più spesso e senza menartela troppo con la qualità di ciò che scrivi. La qualità di ciò che scrivi conta, certo, ma tu con la tua mania di perfezione la esasperi al punto da metterci settimane tra un articolo e l’altro…”

Poco dopo questa conversazione con le mie guide, uscendo per la passeggiata con il mio cane, mi è venuto da mettermi ad ascoltare un podcast, cosa piuttosto insolita per me che quando esco la mattina presto preferisco di gran lunga camminare nel silenzio inframezzato dai suoni della natura, ed è stato in quel podcast che ho sentito pronunciare la frase di Saint Exupery (in cima all’articolo) che si è subito agganciata a quanto dettomi dalle guide diventando “Ecco il mio troppo da cui liberarmi: l’eccesso di perfezionismo!”

La mia perfezione passa dallo smettere di voler essere perfetta in tutto ciò che faccio, penso, scrivo e dico!

Suona strano, vero, dire che la perfezione è smettere di voler essere perfetta! Eppure per me è proprio questo e non solo per me, conosco molte donne che sono già perfette ma non lo sanno perché sono troppo occupate ad inseguire una qualche altrui idea di perfezione da accorgersi di quanto siano meravigliose. E la cosa fantastica è che, se penso a ciò che pubblico nel blog e nei canali social, è evidente come sia proprio così. Quando scrivo scialla, seguendo la pancia e lasciando uscire le parole come arrivano, senza menarmela troppo sulla forma e senza stare le ore ad aggiustare le frasi o a fare ricerche in internet per verificare questo e quello, non solo ci sono sempre molte reazioni da parte di chi mi legge ma sono anche reazioni forti, di donne che si sono sentite davvero coinvolte in prima persona da quello che ho scritto al punto da lasciare un commento e in tempo reale. Quando invece pubblico articoli che mi hanno richiesto ore se non giorni per essere scritti “perfetti”… il nulla o quasi!

E per te come è invece questa cosa?

Ti risuona il fatto che anche nella tua vita ci sarebbe molta più Vita togliendo qualcosa anziché aggiungendo?

E cosa potresti togliere che ora rende sovraffollate le tue giornate togliendoti il respiro?

Può essere magari che ti aiuti togliere qualcuno di quei devo che non sono affatto tali, quelle cose che sono doveri solo nella nostra testa e per cui a giudicarci siamo solo noi e anche tutta quell’ansia che ci monta dentro se non arriviamo a fare tutto quello che ci siamo imposte di fare e per cui passiamo le giornate correndo come matte.

Oppure può essere che ti serva togliere qualcuno di quei pensieri limitanti e sminuenti su te stessa o sugli altri o qualcuno di quei monologhi interiori affossa energia con cui tanto spesso accompagniamo le nostre ore senza quasi neanche più accorgerci che lo stiamo facendo.

Di certo ci aiuterebbe ad essere di più con meno, il togliere un po’ di tutta quella spazzatura che lasciamo entrare nelle nostre menti e nei nostri cuori ogni volta che ci rimpinziamo di disinformazione e di terrorismo mediatico attraverso la TV e certi canali social.

Sono quasi sicura che a tutte farebbe del gran bene togliere almeno un po’ di tutte quelle ore passate a chiederci come sarebbero andate le cose se quella volta avessimo fatto o detto diversamente da come invece abbiamo fatto o detto, così come ci avvicineremmo molto di più alla perfetta letizia se togliessimo dalle nostre menti gran parte di quelle aspettative che sempre abbiamo nei confronti sia nostri che degli altri.

E per finire in bellezza questo piccolo elenco aggiungo: ma quanto saremmo vicine alla perfezione che tanto smaniamo di raggiungere se ci togliessimo di dosso qualche chiletto di paura del giudizio e di sensi di colpa?

Stretta la foglia larga la via, dite la vostra, io ho detto la mia!

 

 

2 Comments

  1. Bruna ha detto:

    Cara Nadia, super articolo ! Io ho fatto “click “ in questo senso leggendo il libro l’arte del riordino 😉 Paura del giudizio mai avuta , c’è ancora un po’ di lavoro da fare ma questa è la conferma che sono sulla strada giusta ! GRAZIE !!! 🤗🌈💖

    • Nadia ha detto:

      Cara Bruna, grazie per le tue parole. La non paura del giudizio è davvero ciò che ci fa progredire molto più facilmente e velocemente anche nel nostro cammino di consapevolezza. L’arte del riordino, mi vien da dire che sia stato per te il libro che stavi chiamando in quel momento e proprio per questo ha avuto su te un grande effetto positivo… ma la magia, come sempre accade, l’hai fatta tu 😉

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