Vivere il presente e i progetti per il futuro - Vivo Come Voglio
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Ma sei davvero convinta che “vivere nell’attimo presente” significhi non avere alcun tipo di progetto per il futuro?

Pensi davvero che queste due cose siano così in contrasto?

Te lo chiedo perché mi sono accorta nel tempo che ogni volta che si parla del vivere nel qui ed ora la maggior parte delle persone hanno reazioni piuttosto evidenti di fastidio al solo pensiero di vivere alla giornata, quasi come se fosse indecoroso, quasi come se vivere nel presente implicasse essere persone irresponsabili che non hanno a cuore le sorti della loro famiglia, quasi come se vivere nel presente significasse non essere la brava ragazza/moglie/madre che i soliti fantomatici tutti si aspettano che tu sia.

In vero, vivere nel presente, essere presenti nel qui ed ora, non significa necessariamente vivere alla giornata navigando a vista senza alcun tipo di programma o progetto per il futuro.

Vivere nel presente, significa molto di più di questo.

Vivere nel presente significa sapere che tu esisti davvero solo nel momento presente ed in quello che stai agendo o pensando nell’attimo presente.

Vivere nel presente significa che mentre fai qualcosa sei in quella cosa, mentre stai con una persona sei con quella persona. Mentre leggi un libro sei nella storia che il libro racconta, mentre cammini nel bosco ti stai godendo appieno sia il camminare che il bosco, mentre mangi assapori il cibo e ti nutri di esso, mentre chiacchieri con un’amica la tua mente è totalmente presente a ciò che l’amica ti racconta e tu a lei.

Vivere nel presente significa che tutto ciò che fai con presenza, ovvero essendo totalmente in quella cosa mentre la fai, ha un valore esponenzialmente più alto rispetto a tutto ciò che fai quasi meccanicamente mentre la tua mente rimugina il passato o boccheggia nel futuro o si divide tra sette cose diverse.

Sei al telefono con un’amica e invece di startene in poltrona a chiacchierare punto e basta, completamente presente all’amica e a quello che vi state raccontando, approfitti del fatto che il telefono non ha filo e vaghi per casa riordinando, cucinando, lavando i piatti, pulendo, facendo insomma la qualunque di cose e magari, già che ci sei e visto che sei super multitasking, ascoltando di cosa sta parlando tuo figlio al telefono con un amico, pensando a cosa devi fare il giorno dopo e a cosa serve aggiungere alla lista della spesa… il tutto convinta che sia normale così, che tanto puoi comunque ascoltare l’amica anche mentre fai andare le mani e pensi a tutt’altro.

Stai mangiando e invece di goderti il tuo pasto la tua mente boccheggia nel futuro preoccupandosi per qualcosa che potrebbe anche non accadere mai, che facilmente non accadrà mai salvo che tu non continui a tenerci sopra l’attenzione aumentando notevolmente le possibilità di attirare a te qualcosa che in realtà non vuoi.

Risultato: non ti sei goduta il pasto, non hai apprezzato il cibo, hai masticato male inficiando così la tua digestione e con essa l’umore del resto della giornata, dando energia e potere a qualcosa che non vuoi.

Il che, per inciso, è ben diverso da quella faccenda del prendersi delle mezzore per visualizzare la tua vita come la vuoi. Visualizzare la vita che vuoi, infatti, intanto è qualcosa che fai in un tempo dedicato e poi è porre il focus su qualcosa di bello, di positivo, che dà soddisfazione e che quindi rende il momento presente ad alta vibrazione, il che è ben diverso dal torturarsi continuamente con quello che potremmo chiamare “il pensiero del domani” che in genere è a bassa vibrazione proprio perché è fatto di preoccupazioni.

Stessa cosa vale per i progetti e i programmi. Posto che avere progetti per il futuro non è fondamentale per vivere bene e si può tranquillamente vivere benissimo anche navigando a vista  resta il fatto che darsi delle mete e degli obiettivi e fare dei programmi va benissimo e nessuno dice che tu non debba farlo.

Ma una cosa è decidere che oggi mi prendo la giornata per progettare le mosse che mi portano da dove sono ora a dove voglio arrivare entro sei mesi, un anno, cinque anni e mi metto lì e faccio liste, programmi, scadenziari e via così finché sono soddisfatta e pronta a seguire il mio bel progetto azione dopo azione e giorno dopo giorno. Tutt’altra cosa è mettermi a tavola davanti a una lasagna da guinness e non accorgermi nemmeno che la sto mangiando perché la mia mente è tutta nel fatto che sono in ritardo di due giorni sul mio piano quinquennale.

Per inciso, questa faccenda di rovinarsi costantemente i pasti ingoiando pane e preoccupazioni anziché godendosi il cibo ci fa male a tutti i livelli: fisico, mentale, energetico ed è una delle prime cause di tutta una serie di problemi che vanno dalla grassitudine spinta alla gastrite acuta… e siccome è una faccenda importante magari un giorno te la racconto in modo più espanso in un articolo dedicato.

Ecco, per oggi mi fermo qui e ti lancio una sfida, anzi due:

  1. mangia il pranzo o la cena di oggi stando nel qui ed ora, ovvero gustandoti il pasto senza proiettarti nella qualunque di preoccupazioni
  2. chiama un’amica e mentre sei al telefono con lei stai seduta in poltrona (o dove vuoi) solo a chiacchierare, completamente presente all’amica, senza fare altro

Se decidi di accettare la sfida, poi fammi sapere come è andata, lasciando un commento sotto all’articolo o sul canale Telegram (https://t.me/vivocomevoglio)

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